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L’emergenza sanitaria ha profondamente trasformato molte delle nostre abitudini. Una delle principali conseguenze della pandemia da Coronavirus, e del successivo periodo di lockdown, è stata un’accelerazione senza precedenti dei pagamenti digitali che, per la prima volta, hanno superato l’utilizzo del contante.

La ricerca Paying digital, living digital,evoluzione dello stile di vita degli italiani prima e dopo il Covid-19 di Mastercard, ha approfondito il rapporto degli italiani con la tecnologia e, in particolare, con gli strumenti di pagamento.

Secondo l’indagine, in questi mesi un italiano su due ha affermato di avere utilizzato maggiormente i pagamenti digitali rispetto al denaro fisico.

Gli esercenti hanno gestito acquisti con carte, ma anche con dispositivi indossabili come gli smartwatch.

La pandemia a quanto pare ha messo in luce i vantaggi dei pagamenti digitali: per il 70% dei consumatori il fattore che fa la differenza è il risparmio di tempo che si ottiene pagando in maniera digitale, ma ciò che più ha spinto gli intervistati a cambiare abitudine è stata la questione igienica: carte, smartphone e app bancarie sono considerate più sicure (sotto il profilo sanitario) del denaro contante.

Un italiano su quattro, ha dichiarato di voler abbandonare per sempre banconote e monete in favore, soprattutto delle carte di credito, di debito o prepagate che potrebbero diventare, lo strumento più utilizzato per il 75,9% degli acquirenti.

Se da una parte l’accelerazione verso i pagamenti “cashless”, cioè senza denaro fisico, è diventata evidente, è ancora prematuro parlare dell’eclissi del contante. Prima della pandemia, le banconote e le monete venivano utilizzate per l’80% delle transazioni in Europa. A remare contro l’opzione digitale restano sempre i costi delle commissioni sulle transazioni.