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Le garanzie sono importanti nel mondo dei finanziamenti.

Tra i punti di forza più apprezzati della Cessione del Quinto spicca la polizza assicurativa sempre inclusa nel prezzo, a copertura del rischio sulla vita e sull’impiego.

In quest’articolo andremo ad analizzare come funziona l’assicurazione chi e cosa tutela.

 

Che funzione ha la polizza inclusa nella Cessione del Quinto?

Si tratta di una copertura assicurativa prescritta dalla legge, in particolare

dall’art. 54 del decreto n. 180, che obbliga a includere nella richiesta di Cessione del Quinto, assicurazioni sul rischio vita e sulla perdita del lavoro.

La polizza assicurativa inclusa nella Cessione del Quinto serve a tutelare sia chi concede il prestito che chi lo riceve dai rischi di insolvenza.

 

Cosa copre l’assicurazione inclusa nella Cessione del Quinto?

La copertura assicurativa è diversa per quanto riguarda la Cessione del Quinto dello Stipendio e la Cessione del Quinto della Pensione.

Per i lavoratori dipendenti l’assicurazione include sia una polizza sulla vita che una sulla perdita del lavoro, mentre per i pensionati è inclusa solo la polizza sulla vita.

 

A cosa serve la polizza vita?

In caso di morte anticipata dell’intestatario del prestito, copre per intero il debito residuo, proteggendo gli eredi, i quali vengono esonerati dall’obbligo di restituire il prestito erogato.

 

A cosa serve la polizza sulla perdita del lavoro?

Copre i rischi legati alla perdita del lavoro, ma solo se legata motivi non imputabili alla volontà del dipendente.

Questo significa che restano esclusi dalla copertura sia i licenziamenti per giusta causa che le dimissioni volontarie.

 

Chi paga la polizza assicurativa?

Il costo della a polizza è già compresa nella rata mensile della cessione che non supera il quinto della retribuzione, non ci si dovrà preoccupare quindi di stipulare la polizza in autonomia.

I costi delle polizze variano in base a molti fattori, tra cui la durata del prestito e l’età del richiedente.

Riguardo quest’ultimo punto occorre considerare che la curva di costo ha un andamento esponenziale con l’aumentare dell’età: quasi irrilevante per le persone giovani e molto più oneroso per i pensionati.

 

Quando la compagnia assicurativa può rifiutarsi di effettuare il rimborso?

I casi in cui la Compagnia può rifiutarsi di effettuare il rimborso sono pochi tra cui:

  • Suicidio dell’assicurato nei primi 24 mesi dalla data di stipula

oppure

  • Quando risultano importanti elementi di rischio clinico che non erano stati dichiarati nell’autocertificazione al momento della stipula (ad esempio tumori o malattie gravi)

 

Questo perché al momento della stipula del contratto, l’assicurando rilascia una dichiarazione in cui afferma di essere in buono stato di salute.

Se nei mesi successivi si verifica il caso morte, la Compagnia può richiedere un approfondimento medico sui motivi del decesso, oppure se vengono rilevate malattie gravi che erano già in essere al momento della stipula del contratto e di cui l’Assicurato era a conoscenza, allora la Compagnia può rifiutarsi di effettuare il rimborso.

 

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