Si torna a discutere di vaccini nel mondo delle banche. Nella giornata del 17 marzo è stato raggiunto un accordo sindacale tra l’ABI e i Segretari Generali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin i quali hanno condiviso di favorire il percorso da parte delle banche di somministrazione dei vaccini ai propri dipendenti.
L’associazione Federpromm-Uiltucs ha espresso la propria approvazione come organizzazione a tale proposta e ha sottolineato come nell’aggiornamento del protocollo del Ministero della Salute debbano essere inseriti anche i consulenti finanziari, nonché tutti gli operatori del settore creditizio ed assicurativo che nella loro attività professionale svolgono consapevolmente e con “rischio” il proprio lavoro nell’interesse dei clienti.
Il presidente Marucci della Federpromm-Uiltucs ha dichiarato: “ Fare una discriminazione a livello sociale tra lavoratori di serie A o di serie B o dettare delle condizioni non giustifica quali siano i criteri di selezione che devono essere adottati nella scelta su chi tutelare prima e chi dopo, ma richiedono una consapevolezza e un’organizzazione da parte di tutti nell’assumere atteggiamenti responsabili, almeno fino a quando non si attuano le condizioni oggettive per soddisfare, con l’arrivo massiccio di tutti i farmaci esistenti sul mercato, una vaccinazione di massa, così da debellare la pandemia che ha creato danni irreparabili sulla tenuta del sistema economico e produttivo del paese e danni ancor più gravi a livello psicologico, familiare e di socializzazione primaria”.
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